STEP#08 - I MATERIALI
La macchina aerofotogrammetrica è costituita principalmente da un corpo in alluminio da lenti in vetro e da una pellicola fotografica .
L'Alluminio : Si tratta di un metallo duttile color argento. L'alluminio si estrae principalmente dai minerali di bauxite ed è notevole la sua morbidezza, la sua leggerezza e la sua resistenza all'ossidazione, viene usato in molte industrie per la fabbricazione di milioni di prodotti diversi ed è molto importante per l'economia mondiale. Componenti strutturali fatti in alluminio sono vitali per l'industria aerospaziale e molto importanti in altri campi dei trasporti e delle costruzioni nei quali leggerezza, durata e resistenza sono necessarie. Vi sono tracce storiche del suo utilizzo sino dal 300 a.C., fu isolato per la prima volta nel 1825 dal chimico danese Hans Christian Oersted. Nel corso dei vent'anni successivi le ricerche condotte dal chimico tedesco Friedrich Wöhler, permisero di misurarne la densità relativa, ponendo in evidenza la particolare leggerezza del metallo. Nel 1854 il francese Henri Sainte-Claire Deville, ottenne alluminio riducendo cloruro di alluminio con sodio, ma solo nel 1886 lo statunitense Charles Martin Hall e il francese Paul L.T. Héroult scoprirono, indipendentemente l'uno dall'altro, che l'ossido di alluminio, o allumina, si scioglie facilmente nella criolite fusa e può quindi essere decomposto per via elettrolitica nel metallo grezzo fuso.
Il Vetro: è un materiale ottenuto tramite la solidificazione di un liquido non accompagnata dalla cristallizzazione .Secondo un racconto di Plinio, questo materiale fu una scoperta accidentale dovuta ad alcuni mercanti fenici che, intorno al 5000 a.C., sbarcati presso le rive del fiume Belo in Siria, accesero un fuoco da campo ed usarono per appoggiare le loro pentole dei blocchi di nitrato prelevato dal carico che trasportavano.I romani contribuirono molto alla storia della lavorazione del vetro e allo sviluppo dell'industria vetraria. Intorno al 100 a.C. misero a punto la produzione per soffiaggio dentro stampi aumentando enormemente la possibile gamma dei manufatti. Inventarono ed usarono per primi il vetro per le finestre. Nel 500/600 d.C. venne fatto un altro importante passo avanti che diede una svolta al vetro nella storia. Fu inventato un nuovo procedimento per fare il vetro piano, per soffiaggio di una sfera e suo successivo allargamento per rotazione in forno. Sino al XIX secolo la maggior parte del vetro piano fu realizzato con questo sistema. Alcuni storici sostengono che furono i crociati a portare dall'Oriente a Venezia l'arte vetraria, dove si stabilì nel corso dell'XI secolo. Poiché la presenza di forni per la lavorazione del vetro era spesso causa di incendi, un decreto del Maggior Consiglio del 1291 li concentrò nell'isoletta di murano. Questa concentrazione aveva anche lo scopo di facilitare un'opera di rigida sorveglianza per evitare che i segreti dell'arte vetraria potessero essere esportati.Si sviluppò così un'industria che fece per secoli di Murano il sinonimo di arte vetraria ed ancor oggi l'isola è uno dei massimi centri di tale arte.
Pellicola fotografica: è un materiale chimicamente reattivo che registra un’immagine o quando la pellicola stessa viene esposta alla luce. Il supporto di base più comune è un sottile nastro di materiale naturale trasparente, triacetato di cellulosa o sintetico, cioè di poliestere a cui è sovrapposto uno strato antialone per evitare riflessi interni. Gli strati successivi consistono in un'emulsione di micro cristalli di alogenuro d'argento dispersi uniformemente in gelatina animale o in tempi più recenti in gelatina sintetica. La sensibilità alla luce è data dai cristalli di alogenuro, prodotto combinando il nitrato d'argento con sali di alogeni (cloro, bromo e iodio) e può essere variata modificando le dimensioni dei cristalli. Le immagini latenti delle fotografie erano inizialmente impressionate utilizzando supporti di rame, vetro o metallo cosparsi di soluzioni fotosensibili di nitrato d'argento. Nel 1871, Richard Leach Maddox mise a punto una nuova emulsione, preparata con bromuro di cadmio, nitrato d'argento e gelatina. Il 1888 vide la nascita della Kodak N.1 e della pellicola avvolgibile, sulla quale il materiale fotosensibile era cosparso su carta che nel 1891 fu sostituita con una pellicola di celluloide avvolta in rulli, la moderna pellicola fotografica.
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